L’ORBETTINO
Chi è state muccicate da la serpe ha paure di la luscegne!” (chi è stato morso dal serpente ha paura dell’orbettino!), è questo un modo di dire nel nostro dialetto che conferma quanto questo sauro sia innocuo. Spesso i bambini, ma anche gli adulti, incontrandolo in campagna lo scambiano per un serpente con, purtroppo, le relative funeste conseguenze per il povero animale. L’orbettino, infatti, per il suo modo di avanzare sul terreno può essere confuso per un serpente, mentre in effetti è una lucertola che nella sua evoluzione ha perso le zampe. Come una lucertola, in caso di attacco da parte dei predatori, sacrifica la sua coda, che poi ricresce, ma non in modo completo, ma sostituita da un moncone. È molto utile in natura perché si nutre di insetti e di lumache ed è una specie tutelata dalla Convenzione di Berna. Deve il suo nome, orbettino, al fatto che, erroneamente, veniva considerato cieco.
In fallese, il termine “luscegne”, deriva probabilmente dall’italiano lucignolo che, a sua volta, trae origini dal tardo latino licinium che significava "filaccio" o "stoppino". E la sua forma lunga e sottile non ricorda proprio uno stoppino?

Orbettino (Anguis fragilis)

CLASSE: RETTILI (REPTILIA)

ORDINE: SQUAMATI (SQUAMATA)

GENERE: ANGUIS

SPECIE: FRAGILIS

 

Di forma cilindrica, simile a quella di un serpente, l’orbettino si può distinguere da questi per la presenza di palpebre che si chiudono e un minor numero di vertebre.
Un'altra caratteristica che li distingue dai serpenti è la capacità di spezzare la propria coda.
Possiede una pelle liscia e lucida, sotto di essa sono presenti placche ossee chiamate osteodermi che lo rendono molto rigido nei movimenti, anche se gli facilitano l'escavazione. La sua colorazione è molto varia: principalmente è grigio argenteo, ma può essere anche marrone o rossastro quasi come il rame, le femmine e i giovani presentano fianchi di colore scuro e a volte una striscia più scura nella parte dorsale lungo le vertebre; i maschi sono in genere di colore uniforme a volte con ocelli azzurri sui fianchi. Entrambi i sessi sono totalmente neri sul ventre.
Può raggiungere eccezionalmente una lunghezza di 50 centimetri, anche se in genere non supera i 35-40.
È una specie molto adattabile ma è più frequente nelle zone aperte ed erbose con terreno sciolto, prediligendo in particolare le zone umide. Lo si rinviene quindi spesso nei pascoli, al margine dei boschi, nei frutteti e negli orti. È un animale eccezionalmente longevo. È stato osservato che può arrivare a vivere anche fino a 50 anni.
 
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