LI CALZUNE MI ZI NI PÒ CALÀ, MA LA GIACCHETTE MI LA TIENGHE STRETTE
È veramente incredibile come, in un paese piccolo come il nostro, sia stata presente una così grande varietà di personaggi singolari. Sono talmente tanti che, come in questo caso, alcuni si perdono nella leggenda e restano vivi nella storia del nostro paese soltanto per le loro frasi. Del personaggio che pronunciò questa proposizione, in effetti, si ricorda soltanto che era povero in canna (cosa tra l'altro molto frequente a quei tempi) e talmente magro da avere i vestiti che gli cadevano da dosso.
Detti abiti, infatti, lasciavano molto a desiderare: calzoni rattoppati, maglia sdrucita e giacca consunta, senza considerare anche la mancanza di una cinta che certamente rappresentava un lusso. Con un simile guardaroba il protagonista del nostro aneddoto era oggetto di scherno da parte di tutti (o almeno da parte di chi poteva permettersi di vestire decentemente) e subiva le beffe con molta rassegnazione. Soltanto in pochissimi casi si degnava di rispondere a coloro che lo dileggiavano e spesso con frasi non sempre molto argute.
Fu proprio in una di queste occasioni che, a chi gli diceva di mantenersi i calzoni perché gli stavano cadendo, l'uomo rispose con la famosa frase: "Li calzune mi zi ni pò calà, ma la giacchette mi la tienghe strette!" (I calzoni mi possono anche cadere, ma la giacca me la tengo ben stretta!), provocando ancora di più l'ilarità dei presenti alla scena.
Il nostro eroe non sapeva che questa sua locuzione sarebbe rimasta nella storia. Spesso, infatti, la frase viene ancora oggi citata da chi trovandosi in difficoltà cerca di sopravvivere aggrappandosi con tutte le sue forze anche alle cose insignificanti.
GNA' DICETTE CULLE...