LA FEMMENE A DA ESSE ARISULUTE
In tempi in cui gli uomini lasciavano il paese per cercare lavoro altrove, le donne erano lasciate con i figli da accudire e con una casa da mandare avanti.
Certamente il polso e la risolutezza erano senz'altro doti da non sottovalutare nel momento del matrimonio.

La "femmene" insomma, come si diceva allora, "aveva tinè lu sanghe all'uocchie" (doveva avere il sangue agli occhi).

Sicuramente l'uomo che aveva scelto per moglie la donna protagonista di questo aneddoto, ben lo sapeva, ma forse non immaginava che la sua consorte fosse anche troppo intraprendente.
Infatti, in base alle testimonianze pervenuteci, pare che la donna, in pieno inverno e con un numero imprecisato di figli, fosse rimasta a corto di fasce per cambiare i pargoli. Non esistevano ovviamente i pannolini usa e getta che si impiegano oggi ed i panni, vista la stagione, non asciugavano facilmente.
La brava massaia quindi, per risolvere il problema, ricorse al sistema più rapido: prese le lenzuola del letto, le strappò in lunghe strisce e le usò per coprire i figli facendo precedere l'azione dalla frase:
- La femmene a da esse arisulute! - (La donna deve essere risoluta).
Non è dato sapere come la donna avesse poi risolto il problema delle lenzuola la sera, ma presupponiamo che intraprendente com'era, una soluzione valida certamente l'abbia trovata.
GNA' DICETTE CULLE...