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CAPITOLO QUARTO

- Le feste: amor sacro ed amor profano -

Nel frattempo la vita a Fallo era decisamente meno eccitante, ma i pochi fatti straordinari che vi accadevano erano memorabili specialmente per i bambini. Il più importante di questi eventi era la Festa di San Vincenzo Ferreri, il Patrono del paese. Veniva celebrata la prima domenica di giugno (oggigiorno la prima di agosto, per consentire a tutti i Fallesi di ritornare dalle città durante quello che è
tradizionalmente il periodo di vacanza in Italia ed in Europa in genere). La festa durava tre giorni: sabato, domenica e lunedì. Il cerimoniale prevedeva una Messa solenne ed una processione attraverso il paese con le statue della Madonna e di San Vincenzo. La statua di San Vincenzo era drappeggiata con una lunga stola verde alla quale, nel corso degli anni, erano stati appuntati oggetti d'oro di ogni tipo e grandezza quali espressioni votive di gratitudine al Santo. Durante questi tre giorni di festa, alcune fra le bande più conosciute venivano affittate per suonare durante la processione e

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dare concerti in piazza. L'arrivo della banda sulla corriera era atteso con giubilo da tutti i bambini che si mettevano di vedetta nelle diverse postazioni che guardavano verso la strada provinciale. La partenza della stessa corriera, tre giorni dopo, era pure accompagnata dai bambini ma con un'esuberanza che presto si trasformava in un silenzio carico di rimpianto. Durante la festa vi erano molti venditori che venivano da fuori e che piazzavano i loro banchi nella piazza e nelle vie principali per vendere tutti quegli articoli tipici delle fiere. Per i bambini, i venditori di maggior successo erano quello del gelato e quello delle ciliegie. Per la maggior parte dei ragazzi, questa era l'unica occasione dell'anno in cui potevano avere un cono gelato. In quanto alle ciliegie, queste erano le prime della stagione e venivano
vendute in "mazzarell", ossia una sorta di canna lunga qualche decina di centimetri alla quale le ciliegie erano state legate con uno spago formando così un bastoncino fitto di frutti. C'erano, naturalmente, altre cose in vendita. Le donne avevano l'opportunità di comprare della stoffa per fare vestiti, fazzoletti ed altri manufatti. Venivano molti visitatori dagli altri paesi e spesso gli inviti a cena erano estesi anche agli stranieri.