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CAPITOLO QUINTO

- Quando i bambini non avevano Disneyland. -

Chiunque sia cresciuto in un piccolo villaggio ha certamente un vivido ricordo degli odori. Odori intensi di differenti erbe , fiori, vegetali, frutti, insetti, corsi d'acqua, suolo umido, marciume. Ciascuna di queste fragranze aveva un distinto carattere facilmente identificabile. C'erano anche i fetori del concime, dell'urina, della sporcizia, del corpo degli umani e delle bestie. Questi odori, spesso combinati all'unisono, assomigliavano ad una sinfonia olfattiva.

Quali erano le occupazioni quotidiane dei bambini di Fallo? In un piccolo paese come quello non c'era nulla, ai miei tempi, che potesse intrattenere i piccoli: la televisione non esisteva, c'erano solo poche radio, non c'era cinema, nessun club. Niente. Di solito le bambine, dopo la scuola, giocavano davanti casa o lì vicino. Si divertivano con bambole di pezza, con piatti rotti, con i ciottoli. I ragazzini avevano maggior libertà. Andavano a scuola e, una volta assolti i pochi impegni di studio a casa, erano liberi. Alcuni potevano aver svolto qualche piccola faccenda domestica. Per il resto del tempo giocavamo e scoprivamo il mondo attorno a noi. C'è da dire che vi erano molti giochi stagionali. Col tempo buono giocavamo a pallone a Collerosso per ore. Giocavamo a bocce e, quando non erano reperibili quelle di

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legno, le costruivamo noi arrotondando dei sassi. Giocavamo a nascondino per il paese durante il giorno ma altrettanto di sera. In estate, durante il periodo della mietitura, provavamo a "sciare" con delle canne sulla paglia secca.
Andavamo a nuotare nel fiume in due o tre luoghi scelti in ragione del grado di profondità dell'acqua. Provavamo a pescare lo scarso pesce del Sangro con trappole di vimini, le "nass" (dal latino nassa: trappola per pesci). Da bambini passavamo ore a guardare i pochi artigiani
all'opera nel villaggio. Si poteva vedere occasionalmente il carpentiere lavorare nella sua bottega. Ricordo con chiarezza come ricavava assi da un tronco sapientemente trattato. Faceva tutto con utensili a mano. Lisciava accuratamente la superficie delle assi e le incollava per formare larghi pannelli con i quali costruire mobili. Arrotava i suoi attrezzi su una ruota di pietra azionata col piede e sulla quale gocciolava dell'acqua da una latta bucata fissata al di sopra. Faceva tutti gli intarsi ed i decori con ceselli a mano.

Guardavamo i fabbri al lavoro (uno di loro, Ciro Di Gironimo, era lo