PREFAZIONE

Con il trascorrere del tempo e con la proposta della versione inglese del sito (per altro ancora in corso di completamento), Gianni ed io abbiamo visto intensificarsi il traffico della corrispondenza che riceviamo privatamente, soprattutto dai nostri compaesani residenti all'estero. Spesso si tratta di lusinghiere lettere di congratulazioni e di incoraggiamento per il lavoro svolto, ma non mancano i messaggi relativi a consigli e suggerimenti, né quelli contenenti materiale interessante da pubblicare.

L'aspetto più apprezzabile di questi scambi epistolari consiste soprattutto nella nascita delle nuove amicizie che si sono venute a creare fra noi ed i nostri corrispondenti. E' una gratificante esperienza umana che ci sentiamo di augurare a tutti e che, a nostro avviso, consolida il comune senso di appartenenza alle stesse origini. Ancora una volta abbiamo avuto modo di verificare che, anche in assenza di una conoscenza fisica dell'interlocutore, il linguaggio dello spirito e la comune assimilazione della cultura d'origine consentono una sincera intesa di idee ed un significativo scambio di sentimenti.

Fra i nostri più assidui interlocutori d'oltreoceano abbiamo il piacere di annoverare Mario Catinella che risiede negli Stati Uniti sin dal 1948. Animato da un'intima esigenza, questo nostro connazionale

decise, anni or sono, di affidare alla penna un breve ma sentito riepilogo del suo passato. E' un appassionato racconto retrospettivo delle vicissitudini che, infine, da Fallo lo hanno condotto in America e che testimoniano di un'epoca ormai lontana nel tempo ma tanto presente nella memoria di tutti coloro che, come noi, hanno spesso sentito parlare di quei periodi lontani durante i quali i nostri predecessori, nel pieno della gioventù, hanno conosciuto un mondo decisamente diverso. E' un godibile racconto ricco di fascino evocativo nel quale ciascuno, giovane e meno giovane, può riconoscere i tasselli di quel mosaico di vita al quale tutti hanno contribuito e del quale molti sono stati parte. Ci permettiamo di raccomandare ai più giovani di dedicare a questo racconto una rispettosa attenzione, grazie alla quale possano diventare depositari di una memoria storica che non va svilita e che renderà certamente più apprezzabile il godimento di un paese, di un dialetto, di una cultura e di un "modo di essere" che non dovrebbero essere distrattamente fruiti solo nel corso di veloci vacanze estive ma compenetrati adeguatamente perché diventino una gratificante consapevolezza delle proprie radici di appartenenza. Una consapevolezza da tramandare con le stesse amorevoli dinamiche che l'hanno consegnata integra a noi.