“Chi è state muccicate da la serpe ha paure di la luscegne!” (chi è stato morso dal serpente ha paura dell’orbettino!), è questo un modo di dire nel nostro dialetto che conferma quanto questo sauro sia innocuo. Spesso i bambini, ma anche gli adulti, incontrandolo in campagna lo scambiano per un serpente con, purtroppo, le relative funeste conseguenze per il povero animale. L’orbettino, infatti, per il suo modo di avanzare sul terreno può essere confuso per un serpente, mentre in effetti è una lucertola che nella sua evoluzione ha perso le zampe. Come una lucertola, in caso di attacco da parte dei predatori, sacrifica la sua coda, che poi ricresce, ma non in modo completo, ma sostituita da un moncone. È molto utile in natura perché si nutre di insetti e di lumache ed è una specie tutelata dalla Convenzione di Berna. Deve il suo nome, orbettino, al fatto che, erroneamente, veniva considerato cieco.
In fallese, il termine “luscegne”, deriva probabilmente dall’italiano lucignolo che, a sua volta, trae origini dal tardo latino licinium che significava "filaccio" o "stoppino". E la sua forma lunga e sottile non ricorda proprio uno stoppino?
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