IL RAMARRO
Questo rettile, insieme alla lucertola, era per i ragazzi uno degli animali più "cacciati" e ricercati nelle campagne circostanti il nostro paese.
A differenza della lucertola questo sauro era più difficile da trovare e spesso chi ci s'imbatteva di solito provava un certo timore reverenziale un po' dovuto alle dimensioni dell'animale, un po' dovuto ai suoi colori brillanti. C'era, infatti, da rimanere affascinati dalla sua pelle squamosa verde smeraldo.
Erano inoltre pochi coloro che avevano tentato di allevarne qualcuno. Si diceva: "è troppe difficile d'acchiappà" (è troppo difficile da catturare), cosa in parte vera poiché l'animale si sposta velocemente sia sugli alberi che sul terreno, ma forse, in effetti, dietro questa frase si nascondeva un certo rispetto e un certo timore per la sua maestosa bellezza. Si preferiva così dargli la caccia con le fionde cercandolo nei luoghi assolati o sui tronchi degli alberi.
I contadini stessi ne erano affascinati e spesso, indicando qualche individuo agli stupefatti bambini, erano soliti esclamare: "Guarde, guarde lu ruàchene! Guarde gnà zi stà nzulagnenne buone buone!" (Guarda, guarda il ramarro! Guarda come si sta crogiolando al sole!).
     
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