LA QUARESIMA

Tratto dal libro di Gennaro Finamore "CREDENZE USI E COSTUMI ABRUZZESI".

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Una pupattola, con sette piedi, dei quali uno se ne taglia ogni domenica, rappresenta la Quaresima, la quale é variamente rappresentata.

In alcuni luoghi il fantoccio, sempre a forma di donna, é semplicemente intagliato nella carta, e appiccicato sotto la cappa del camino;

in un altro, ha un canestro in testa nel quale figurano pesci e una rocca (cunócchia) a lato (S. Pelino);

altrove é una bambola, come d'ordinario, ripiena di dolci, di frutta secca ed anche di soldi, e appesa alla finestra: oppure ha sette penne, invece dei sette piedi, e pende sulla via da una corda tesa da finestra a finestra di due case dirimpetto.

Nel dì delle Ceneri, una volta, "se cagnave 1í tijane", sostituendo tegami (e altri cocci) nuovi a quelli usati nel Carnevale per cuocervi vivande di grasso (Lanciano). Ora, vi sono meno scrupoli; ma se dicono il vero, anche meno grasso.
Nel giorno stesso, il Carnevale ha un'appendice. Specialmente gli artigiani, e di loro se qualcuno manca é per grave motivo, vanno a fare in campagna "la Sciuscélla" o "sciuscellétta": desinare di magro, nel quale i broccoli di rapa e la schiacciata di gran turco sono cibi di rito (Lanciano).

Di codeste sciuscélle magre se ne fanno anche nel corso della Quaresima, ma alla spicciolata; non solamente qui, ma anche altrove.

Nella prima domenica di Quaresima, (in alcuni luoghi, a Teramo, Campli, Pettorano, ma solo a mezza Quaresima), Carnevale rifà capolino nella rottura della pignatta.
In campagna, di giorno, o a sera nelle case, convengono amici e parenti.
L'ultimo atto della scampagnata o del trattenimento consiste nel bendare uno della brigata; il quale, dopo essere stato menato per tutti i versi, tanto perché non si orienti, battendo ginocchioni a terra con una mazza, ha da colpire una pignatta posta in mezzo al circolo degli spettatori.
Naturalmente, e perché il tiro é difficile e per qualche astuzia che non manca, i colpi in fallo vengono accolti dalle risate e dai frizzi degli astanti.

Quando il capogiuoco, che d'ordinario é il padrone di casa, vuol far divertir maggiormente gli invitati, mette la benda m modo che il giocatore di turno possa vederci di traverso e fa sì che possa scorgere la pignatta, ma solo quella che contiene stoppa o cenere. Poi, con lo stesso artificio, agevola il gioco di una bella donna che.....guarda caso, colpirà la pignatta contenente dolci e confetture.......... da distribuire poi a tutti gli astanti.

A mezza Quaresima, il fantoccio si taglia per metà, ed é tolta la parte dalla quale già furono amputati i piedi.

In alcuni paesi dove la pupattola é ripiena di dolci, di frutta secca e di soldi, l'operazione non si spiccia così. Nell'ora stabilita, í ragazzi, giù nella strada, attendono che la bambola venga fatta a pezzi! Poi é una gazzarra generale per raccattare, a chi può di più e di meglio (Campli).

"A mmézza Quaréseme, se tajje 'm mézze la vécchie" (Lanciano). Sicché, questa vecchia, che dispensa doni ai ragazzi, sarebbe una edizione della Befana?

 
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